Erbe infestanti: come riconoscerle, capirne i rischi e tenerle sotto controllo

Le erbe infestanti sono tra i principali nemici naturali degli agricoltori perché, occupando lo spazio prezioso di altre piante, ne ostacolano una rigogliosa e sana crescita

Entrano infatti in competizione con le colture agrarie nel consumo dei principali nutrienti adattandosi perfettamente a diversi habitat, anche quelli più ostili. 

Alcune proliferano nelle stagioni miti e fredde, altre sono comuni nei periodi più caldi rappresentando, a volte, un serio pericolo per interi raccolti.  

Leggi il nostro approfondimento e impara a riconoscere le erbe infestanti e ad eliminarle, in modo efficace e sostenibile. 

Le erbe infestanti: uno sguardo da vicino

Le erbe infestanti sono un pericolo reale all’interno delle coltivazioni perché sottraggono nutrienti, rubano luce ed impattano sulle piante vicine influenzandone il regolare sviluppo. 

In prossimità di un vigneto, per esempio, la loro presenza rischia di impoverire i frutti delle piante e, di conseguenza, la quantità e la qualità dell’intero raccolto.  In alcuni casi favoriscono la proliferazione di pericolosi parassiti e malattie creando un ambiente malato, destinato ad influenzare la produttività generale.  

Ma cosa si intende per erba infestante? 

Secondo la scienza, la definizione si riferisce a qualsivoglia tipologia di pianta che, priva di funzione all’interno di una produzione agricola, cresca danneggiando le piante coltivate e parassitandole

Le erbe infestanti si suddividono principalmente in due tipi: le Graminacee e le Dicotiledoni.  Le prime sono ormai diffuse a livello globale e, oltre a danneggiare le coltivazioni (in particolare le cerealicole) e i manti erbosi, sono responsabili anche di reazioni allergiche.  Le Dicotiledoni, invece, sorgono prevalentemente in prossimità dei campi destinati al frumento, alterando l’equilibrio nutrizionale del terreno e penalizzando le colture circostanti. 

Come riconoscere le piante infestanti? 

Le erbe infestanti hanno la grandiosa capacità di crescere ovunque e, come anticipato in precedenza, di adattarsi a diverse tipologie di habitat, inclusi i campi con alberi da frutto, creando squilibri che limitano la crescita sana delle colture, incidendo negativamente sull’ecosistema circostante.  

È possibile riconoscere le piante infestanti sulla base di due fattori: il ciclo vitale e la struttura.  

Il ciclo vitale vede due categorie distinte: 

  • le autunnali, ovvero quelle che crescono e muoiono nel corso della stagione, come ad esempio l’Amaranto
  • le perenni, più longeve, che si propagano attraverso le radici oppure i rizomi, ovvero fusti sotterranei utilizzati dalla pianta per immagazzinare nutrimento. Ortica e Convolvolo sono gli esempi più comuni. 

La classificazione attraverso struttura include invece: 

  • piante a foglia stretta, ovvero dalle foglie sottili ed allungate con una capacità di sopravvivenza assai evoluta. Gramigna e Digitaria sono le più diffuse e note;  
  • piante a foglia larga, tipiche delle stagioni intermedie, primavera e autunno, tendono a prosperare grazie alle temperature miti e all’umidità moderate. Tarassaco, Piantaggine, Malva e Cardo sono le specie maggiormente presenti. 

Le infestanti possono presentare determinate caratteristiche fisiche che ne favoriscono un rapido riconoscimento visivo. 

Tra le più ricorrenti troviamo foglie o radici robuste e strutture adattative come spine o foglie pelose o cerose, particolarità che le rende lucide ed impermeabili. 

Possono inoltre sviluppare radici fittonanti, come nel caso del Tarassaco, che penetrano in profondità, rendendo difficile l’estirpazione

Altre invece sono dotate di radici superficiali che, espandendosi, ricoprono il terreno o la superficie su cui crescono.  

Come eliminare le erbe infestanti? 

Nel settore agrario è fondamentale estirpare o ridurre le erbe infestanti, per evitare conseguenze irreversibili non solo rispetto alla quantità, ma anche alla qualità del prodotto finale.  

Tra le pratiche è possibile optare per il diserbo chimico, ovvero una tecnica supportata da prodotti specificatamente concepiti per eliminare le infestanti, riducendo inoltre la possibilità che esse si sviluppino nuovamente. 

Questi prodotti, diserbanti e fitosanitari, vanno scelti in base alla tipologia di pianta, considerando il tipo di azione ed il momento dell’applicazione, strettamente legato alle fasi di crescita e che si distinguono in: 

  • pre-emergenza: ovvero prima che le infestanti emergano dal terreno, prevenendo così la germinazione e bloccando i primi stadi; 
  • post-emergenza precoce: subito dopo la germinazione, una fase intermedia durante la quale le piante sono ancora giovani; 
  • post-emergenza: quando le piante sono già visibili e sviluppate.  

Diserbanti, fitosanitari ed altri prodotti chimici, sebbene efficaci, hanno un impatto sull’ ambiente in cui vengono utilizzati e non solo. 

Infatti, gli agenti in essi contenuti possono inquinare suolo ed acque, minacciando la biodiversità e mettendo a rischio alcune specie, tra cui le preziose api ed altri impollinatori.  

Inoltre, residui chimici possono accumularsi nei prodotti e, di conseguenza, finire direttamente sulle tavole dei consumatori finali. 

Basti pensare che alcuni prodotti di queste categorie prevedono un patentino in quanto considerati pericolosi per la salute o per l’ambiente. 

Questo certificato, noto appunto come patentino fitosanitario, è obbligatorio per chi acquista o utilizza professionalmente tali soluzioni, in ambito agricolo. 

Un uso prolungato, infine, può creare resistenza nelle infestanti, perdendo di efficacia e richiedendo, pertanto, dosi crescenti.  

Per questi motivi si preferiscono alternative sostenibili come la rotazione delle colture, il controllo biologico, il diserbo meccanico e altre pratiche agronomiche che possono eliminare l’uso di sostanze chimiche, promuovendo un ambiente più sano e resiliente. 

Lavorazione sostenibile tra le file: i coltivatori interceppi Tecnoagri 

Tra gli strumenti più validi per il diserbo meccanico, i coltivatori interceppi di Tecnoagri, permettono di gestire il problema delle infestanti, in modo sostenibile ed efficace. 

I versatili modelli ECOL STAR, disponibili con telaio singolo o doppio per applicazione posteriore o anteriore, sono dotati di componenti regolabili e progettati per operare tra le file di piante in frutteti e vigneti dedicati alla raccolta di uva e vendemmia

Possono includere dischi o lame, utili per diserbare, rompere la crosta superficiale del terreno e migliorare l’infiltrazione dell’acqua

La gamma propone inoltre i coltivatori interceppi ECOL LAT, dotati di funzionalità specifiche come il braccio laterale per il controllo ottimale del lavoro, serbatoi integrati per una maggiore autonomia, e accessori personalizzabili per adattarsi alle diverse esigenze dei filari, rendendoli ideali per il diserbo ecologico in diversi ambienti, tra cui gli uliveti. 

Attraverso un’efficace azione meccanica è possibile estirpare le infestanti, mantenendo un’aerazione ottimale del terreno senza danneggiare, mai, le radici delle colture. 

Un approccio green che evita l’impiego di diserbanti o fitosanitari, preservando la biodiversità e i microrganismi nel terreno.  

Affrontare efficacemente le erbe infestanti richiede conoscenza e un approccio consapevole, come l’utilizzo di coltivatori interceppi Tecnoagri, per una gestione efficace, nel totale rispetto ambientale, preservando, tra le altre cose, la qualità del raccolto.  

Una panoramica generale sulle infestanti e su come eliminarle è il primo passo per un tipo di agricoltura responsabile, produttiva e sostenibile.  

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Rimozione meccanica delle erbe infestanti tramite interceppo

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