La potatura del vigneto: quando farla e con quali metodi

La potatura del vigneto è l’insieme degli interventi di taglio che si realizzano sulla vite per mantenerla sana e garantire una produzione di uva di alta qualità. Questa operazione, che getta le proprie radici nel passato, richiede conoscenze specifiche e strumenti adeguati, ben affilati e disinfettati, per garantire tagli precisi e prevenire infezioni del legno. 
 

In questo articolo, parleremo di come la potatura può influire sulla salute delle piante, del periodo ideale per effettuarla, dei metodi principali e di alcune tecnologie avanzate sviluppate per semplificare il lavoro. 

Perché è importante potare la vite?

Potare un albero o un arbusto da frutto non ha soltanto implicazioni estetiche, ma è un’attività che ne influenza la crescita vegetativa e la fruttificazione. Anche nel caso della vite, quindi, eliminare i rami secchi e sfoltire quelli verdi consente di mantenere una produzione di uva costante e di qualità. Lasciando crescere le piante in modo incontrollato, infatti, i grappoli sarebbero piccoli e poco dolci, non adatti alla produzione di vino. 

Una potatura regolare, inoltre, previene l’insorgenza di malattie, poiché le chiome restano ben illuminate e arieggiate.  

I metodi di potatura della vite

La potatura della vite può essere effettuata secondo diversi metodi, che variano in base alla forma di allevamento adottata, agli obiettivi produttivi e alle condizioni del vigneto. I principali sistemi di potatura sono il cordone speronato, il Guyot e il sistema a pergola, ognuno con caratteristiche specifiche. 

La potatura a cordone speronato è molto diffusa, soprattutto nei vigneti meccanizzati. Come potare una vite con questo metodo? Bisogna rimuovere i tralci dell’anno precedente, per lasciare solo speroni corti con due o tre gemme ciascuno. È ideale per vitigni con alta fertilità basale e si adatta bene a sistemi di allevamento bassi e lineari.  

Il metodo Guyot si basa sulla presenza di un tralcio lungo, chiamato capo a frutto, e di uno sperone corto destinato al rinnovo. La potatura a Guyot consente di modulare il carico di gemme lasciate sulla pianta, adattandolo alle condizioni climatiche e alla vigoria del vigneto. Questo metodo è ampiamente utilizzato nei vigneti tradizionali. 
 
Nella potatura a pergola, i tralci vengono lasciati più lunghi rispetto a quanto avviene in altri metodi, con un numero di gemme variabile. Nella pergola semplice, per esempio, si lasciano pochi tralci con un massimo di due gemme, mentre nella pergola trentina si adottano tralci più lunghi, lasciando fino a 15 gemme per ciascun capo a frutto. Tra i metodi di potatura della vite, questo è ideale per climi freschi e terreni fertili, poiché garantisce una buona esposizione al sole e una maggiore protezione dai danni climatici​. 

Potatura vite: qual è il periodo migliore? 

I periodi di potatura del vigneto sono due all’anno: 

  • La potatura invernale o potatura secca si esegue da novembre a marzo. 
  • La potatura estiva o potatura verde da aprile fino a giugno.  

Ciascuna di queste fasi ha un ruolo specifico nel ciclo produttivo della vite e risponde a obiettivi ben precisi. Vediamo in cosa consistono.  

La potatura invernale della vite 

La potatura secca si effettua nei mesi successivi alla raccolta dell’uva, durante l’inverno, quando la vite ha perso completamente le foglie ed è in riposo vegetativo. Tuttavia, nelle zone con inverni molto rigidi, è consigliabile aspettare fino a gennaio per potare l’uva, per ritardare il germogliamento e mettere le gemme al riparo dai danni delle gelate.  

Con la potatura secca si eliminano i tralci secchi, danneggiati e non più produttivi, in modo che la pianta possa prepararsi alla ripresa vegetativa.  

La lunghezza dei tralci e il numero di gemme da conservare variano in base al tipo di allevamento e alla fertilità del vitigno: 

  • Nei sistemi a cordone speronato, i tralci vengono ridotti a due o tre gemme. 
  • Nei sistemi a Guyot, si lascia un tralcio lungo come capo a frutto e uno sperone per il rinnovo. 

La potatura verde: dalla spollonatura al diradamento dei grappoli 

La potatura verde, invece, si esegue in primavera o estate e comprende interventi che aiutano a migliorare l’aerazione e l’esposizione al sole, per prevenire malattie fungine e garantire una migliore maturazione dei grappoli. 

  • La spollonatura consiste nell’eliminare i germogli che hanno origine sul legno vecchio. 
  • La scacchiatura è un intervento volto a eliminare ulteriori germogli.  
  • La defogliazione favorisce insolazione e arieggiamento rimuovendo l’eccesso di foglie. 
  • La cimatura dei tralci è il taglio di quelli cresciuti troppo rispetto alla struttura della vite.  

La tecnologia al servizio della viticoltura: le cimatrici da vigneto di Tecnoagri

Le cimatrici da vigneto di Tecnoagri rappresentano una soluzione ideale per semplificare e ottimizzare la manutenzione della vigna, sia durante i mesi invernali che nella stagione primaverile ed estiva. Progettate per soddisfare le esigenze di precisione e praticità, offrono un aiuto prezioso, soprattutto nel caso di vigneti molto estesi. Proprio come le macchine dedicate all’eliminazione delle erbe infestanti, le cimatrici permettono di trasformare un’operazione laboriosa e dispendiosa in termini di tempo in un’attività più rapida ed efficiente. 

Le cimatrici per la potatura secca, utilizzate nei mesi invernali, consentono di regolare con precisione il carico di gemme sulla vite, adattandolo alle potenzialità produttive della pianta.  
 
Durante i mesi primaverili ed estivi, invece, le cimatrici per la potatura verde svolgono un ruolo fondamentale nel mantenere in equilibrio lo sviluppo vegetativo della vite.  

La potatura è una pratica indispensabile per garantire la salute della vite e una produzione di qualità. Attraverso un intervento mirato e ben eseguito, è possibile ottimizzare la crescita della pianta, prevenire malattie e migliorare la resa del vigneto. 

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